AVVISO:
E' MOLTO PERICOLOSO
avvicinarsi ai crateri sommitali. Il cratere di Sud-est sta
producendo degli episodi eruttivi violenti ogni qualche giorno,
risultando nella caduta di tefra (frammenti di roccia vulcanica
come cenere, lapilli, bombe e blocchi) anche a distanza di diversi
km. Molti frammenti hanno diametri di decine di centimetri e
possono causare ferite gravi. E' possibile l'emissione di colate
laviche che possono avazare alcuni chilometri in poco tempo,
anche sul lato meridionale del cratere di Sud-est. L'area del
rifugio Torre del Filosofo, che è un posto familiare
per molti visitatori dell'Etna, in questo periodo è tutt'altro
che un posto sicuro. E' vietato salire
oltre 2700 m sul lato meridionale, ed escursionisti
si dovrebbero rivolgere alle guide alpine. Inoltre le condizioni
meteorologiche in zona sommitale spesso sono instabili. C'è
quasi sempre vento forte, sono possibili delle nevicate o piogge,
e spesso la zona sommitale è coperta di nebbia, anche
durante l'estate, e come risultato è facile perdere orientamento.
Le guide alpine possono essere contattate alla Funivia dell'Etna
(vicino al rifugio Sapienza) sul versante meridionale (Tel.
095-914141), e all'hotel "Le Betulle" sul Piano Provenzana
sul versante settentrionale (Tel. 095-643430).
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Introduzione.
Finalmente posso offrire gli aggiornamenti sull'attività eruttiva
attuale dell'Etna in italiano, come risultato di una crescente richiesta
da parte di persone che trovano difficoltà con la lingua inglese.
Per questo motivo questo sito è conosciuto molto meno in Italia
che all'estero, un fatto paradossale visto che dà informazioni
quasi esclusivamente sui vulcani italiani. Lo scopo di "Italy's
Volcanoes: The Cradle of Volcanology" è certamente di
diffondere le conoscenze dei fenomeni vulcanici italiani in tutto
il mondo, perché esiste un interesse globale sull'argomento,
e fino a poco fa le fonti su internet specializzate sui vulcani italiani
sono state scarse.
Negli ultimi mesi, come verrà spiegato meglio nei paragrafi
seguenti, l'Etna è stato uno dei vulcani più esplosivamente
attivi del mondo, ed è da assumere che continuerà così
per un periodo lungo. Nello stesso tempo sta aumentando il flusso
di visitatori diretto verso questo vulcano, che probabilmente fornirà
un nuovo record di visitatori nella storia del turismo etneo. Per
questi motivi ritengo assolutamente necessario diffondere informazioni
corrette e aggiornate al pubblico italiano, per contribuire alla prevenzione
di incidenti causati dalla mancanza di conoscenza dei rischi e delle
vie di evitarli.
Da ora in poi, gli aggiornamenti sull'attività eruttiva dell'Etna
verranno effettuati simultaneamente in italiano e inglese. Purtroppo
in questo momento non è possibile creare una versione italiana
completa del sito "Italy's Volcanoes: The Cradle of Volcanology"
- il sito con centinaia di pagine e migliaia di immagini viene gestito
da una sola persona, me stesso. Spero in un secondo tempo di fare
la traduzione della sezione dell'Etna, ma non credo di riuscirci prima
della fine del 2000. Intanto, dato che il maggiore interesse è
chiaramente rivolto all'attività attuale del grande vulcano
siciliano, mi impegnerò di fornire le informazioni su eventi
significanti in tempo quasi reale, normalmente entro 24 ore.
Contrariamente alla versione inglese, vedrete l'aggiornamento più
recente in fondo di questa pagina; faccio così per permettere
una visione più cronologica degli avvenimenti, e perché
nel primo aggiornamento do un breve riassunto del quadro dell'attività
recente per far intendere meglio ciò che sta succedendo in
questi giorni sull'Etna.
Se avete
domande o commenti riguardanti questa pagina, o se avete delle osservazioni
dell'Etna da aggiungere, mandate una e-mail a: [email protected]
Boris Behncke,
Dipartimento di Scienze Geologiche, Università di Catania
L'attività recente del'Etna.
L'Etna è il più grande e il più attivo vulcano
in Europa, nonché uno dei vulcani più attivi di tutto
il mondo. L'attività eruttiva dell'Etna è quasi continua,
nel senso che anche nei periodi quando i mass-media non portano notizie
di questo vulcano, solitamente c'è qualche tipo di attività
nell'area sommitale, anche se a periodi essa sia piuttosto modesta.
Dell'Etna si conoscono due tipi d'eruzione: 1) eruzioni sommitali,che
avvengono un uno o più dei quattro crateri alla cima della
montagna. Questi crateri sono la Voragine e la Bocca Nuova, tutti
e due ubicati nel luogo dell'ex Cratere Centrale (spesso però
si parla del "Cratere Centrale" quando si tratta di fatto
della Voragine), il cratere di Nord-Est (nato nel 1911) e il cratere
di Sud-Est (nato nel 1971); 2) eruzioni laterali, che avvengono da
fratture o crateri nuovi che si aprono a quota più bassa sui
versanti dell'Etna. Le eruzioni laterali sono quelle che rappresentano
il rischio più grande per le zone coltivate o popolate intorno
al vulcano, perché non solo la distanza tra le bocche eruttive
e le aree vulnerabili è minore, ma anche perché al solito
le eruzioni laterali sono più voluminose.
Dopo la più recente eruzione laterale, avvenuta nel 1991-1993,
l'Etna rimase in uno stato di quiete per più di due anni. A
fine Luglio 1995 iniziò una nuova attività eruttiva
in due dei crateri sommitali, e da allora, la zona sommitale è
stata luogo di un periodo eccezionale di eventi eruttivi che non ha
paragone negli ultimi secoli. Man mano si sono riattivati tutti i
crateri alla cima del vulcano, e tutti hanno prodotto, a volte alternando,
a volte insieme, una serie infinita di "show" - da un'attività
continua e modesta, detta persistente, con piccole esplosioni di frammenti
di lava incandescente (attività stromboliana) e piccole colate
laviche, ad eventi brevi ma molto violenti conosciuti come "episodi
eruttivi". Quest'ultimo tipo di attività consiste di spettacolari
fontane di lava, spesso accompagnate dall'emissione copiosa di lava,
formando colate che possono raggiungere lunghezze di alcuni chilometri.
E' impossibile elencare tutti gli eventi degli ultimi 5 anni in questo
contesto; soltanto nel 1999 ce ne erano tre di maggiori dimensioni.
Dal 4 Febbraio fino ai primi di Novembre, una piccola frattura eruttiva
alla base sud-orientale del cono di Sud-est emetteva una continua
colata lavica che si riversava sulla parete occidentale della Valle
del Bove, una immensa depressione sul versante orientale dell'Etna.
Questa attività era molto calma, tanto da permettere ai turisti
di avvicinarsi fino a pochi metri dalle bocche effusive, a vedere
"nascere" quella colata che in tutto l'anno ha attratto
circa un milione di curiosi. Nonostante ciò il volume di lava
emessa in 9 mesi era notevole, circa 50 milioni di metri cubici -
un volume straordinario per una eruzione sommitale etnea.
Il giorno 4 Settembre 1999, mentre la sudetta colata era ancora attiva,
esplose la Voragine in un parossismo di notevoli dimensioni. Nella
fase culminante, una maestuosa fontana di lava si alzò oltre
1500 m sopra la cima dell'Etna, essendo superato in altezza da una
densa colonna nera di frammenti di lava, che venne spinta dal vento
verso est. Una fitta pioggia di frammenti di scorie cadde su paesi
e cittadine nel settore orientale del vulcano, creando un deposito
di alcuni centimetri di spessore che si estese fino al mare Ionio,
vicino alle città di Giarre e Riposto. Una vasta zona intorno
ai crateri sommitali venne bombardata da frammenti di roccia di dimensioni
ben più grandi - nei giorni dopo questo evento, chi visitava
quell'area si trovava su un campo di battaglia. Fortunatamente nel
momento dell'eruzione c'era quasi nessuno nella zona colpita da questo
bombardamento, e chi c'era faceva in tempo a ritirarsi. L'eruzione
del 4 Settembre non era la più grande eruzione sommitale conosciuta
sull'Etna, ma era certamente una delle più violente.
Come conclusione dell'immenso "show" offerto dall'Etna nel
1999, la Bocca Nuova entrò in una fase di intensa attività
eruttiva a fine Settembre. Questo cratere, che fino a pochi anni fa
era stato un buco enorme con un diametro di 350 m e una profondità
di quasi 200 m, venne riempito di lava in poche settimane, e nella
serata del 17 Ottobre la lava traboccò sul versante occidentale.
Nelle seguenti tre settimane, i ripetuti trabocchi di grandi volumi
di lava generarono delle colate laviche che avanzarono fino a 5 km
dal cratere, raggiungendo i boschi di Bronte, ad una altezza di 1750
m, ed interrompendo sia la pista che collegava le vie d'ascensione
da nord e da sud nell'area sommitale, sia la strada della Forestale,
a 1800 m sul versante occidentale.
Tra Novembre 1999 e Gennaio 2000, l'attività eruttiva rimase
a livelli relativamente bassi. Il giorno 26 Gennaio 2000, il cratere
di Sud-est, inattivo da molti mesi, tornò improvvisamente in
eruzione con un episodio eruttivo caratterizzato da fontane di lava
e l'emissione di una colata lavica. Questo era soltanto il primo di
una serie di simili parossismi di cui niente di simile si era visto
nel passato. Poco più di quattro mesi dopo l'inizio di questa
attività episodica, il cratere di Sud-est è tuttora
in attività, producendo episodi eruttivi ogni qualche giorno,
e il giorno 1 Giugno ne ha fatto due, di cui l'ultimo, più
violento di tutta la serie di parossismi, è stata la letterale
celebrazione dell'episodio N°. 60.
Molto importanti le implicazioni di tale attività, che non
mostra alcun segno di esaurimento, anche adesso all'inizio dell'alta
stagione di turismo sull'Etna. Grazie ai ripetuti servizi televisivi
che hanno portato le immagini suggestive dell'attività recente
nelle case di milioni di persone in tutto il mondo, i turisti vengono
più numerosi che mai. Contrariamente all'anno scorso, la situazione
nell'area sommitale dell'Etna è molto pericolosa. Gli episodi
eruttivi del cratere di Sud-est sono estremamente violenti, producendo
delle fitte cadute di frammenti di roccia anche di dimensioni notevoli
a distanze considerate sicure fino a poco tempo fa. Di conseguenza
le escursioni guidate in questo periodo terminano a 2700 m di altezza,
più di 600 m sotto la punta più alta del vulcano, deludendo
non pochi di quelli che erano venuti per guardare dentro ai crateri
sommitali dell'Etna.
E comunque da sottolineare che il divieto di accesso alle zone più
elevate dell'Etna venga assolutamente rispettato; non solo gli episodi
eruttivi del cratere di Sud-est sono molto violenti, ma spesso essi
iniziano da un momento all'altro, senza quasi nessun segno premonitore.
Spesso gli episodi vengono preceduti da una modesta attività
effusiva (emissione di piccole colate di lava) che ha origine in una
frattura sul fianco settentrionale del cono di Sud-est, ma questa
attività non è visibile dal lato dal quale sale la maggior
parte degli escursionisti. E' da considerarsi piuttosto miracoloso
il fatto che in questi ultimi mesi non ci siano stati degli incidenti
gravi; finora l'elenco d'incidenti si limita alla (temporanea) scomparsa
di un turista tedesco durante un episodio eruttivo avvenuto il giorno
5 Maggio, e qualche leggera lesione avvenuta durante le "grandinate"
di frammenti di scorie.
Ma il respiro focoso dell'Etna non interessa soltanto la parte alta
della montagna. Ogni episodio eruttivo fa piovere lapilli e cenere
sulle zone abitate intorno all'Etna, colpendo le aree sottovento.
La zona più colpita è il settore orientale, stando sotto
la direzione di vento predominante. Tutta la fascia di paesi tra Fornazzo
e Monterosso è coperta di questa "neve nera" che
non si scioglie, e a Maggio 2000 è stato dichiarato lo stato
d'emergenza per otto comuni etnei. La cenere ha in diverse occasioni
anche raggiunto la città di Catania, distante 25-30 km dal
cratere di Sud-est.
Tra le faccende più serie associate a questa infinita serie
di parossismi è quel quasi-incidente di un aereo di linea,
che il giorno 26 Aprile, appena decollato dall'aeroporto Fontanarossa
di Catania, si è trovato nella pioggia di lapilli che hanno
graffiato e fratturato i vetri della cabina di pilotaggio. L'aereo
fortunatamente è potuto ritornare a Fontanarossa, ma non si
immaginano le conseguenze se l'impatto dei frammenti di roccia lavica
avesse rotto uno dei vetri, o se la cenere, entrando nei motori dell'aereo,
li avesse fermati.
L'Etna è conosciuto come un vulcano "buono", nel
senso che non produce eruzioni violentemente esplosive come fa, per
esempio, il molto più pericoloso, e molto più densamente
popolato Vesuvio. L'attività caratteristica consiste di emissioni
di colate di lava, che lasciano sempre il tempo alla gente di allontanarsi
dalle zone minacciate. Ma l'attività sommitale dell'Etna è
molto più esplosiva che quella laterale, e visto che in questi
ultimi 5 anni l'attività è stata esclisivamente sommitale,
l'Etna è da
considerare, in questo periodo, uno dei vulcani più esplosivamente
attivi del mondo. Questo non solo concerne lo stesso fatto dell'esplosività
dell'attività, ma anche la frequenza con la quale gli eventi
esplosivi avvengono. L'intervallo medio tra due episodi eruttivi da
fine Gennaio fino ad oggi è di due giorni - vuol dire, ogni
due giorni l'Etna produce un'eruzione con carattere fortemente esplosivo,
generando colonne di gas e frammenti di roccia alte diversi chilometri.
Ognuno di questi episodi risulta nella caduta di lapilli in zone abitate.
Ognuno di loro può essere una minaccia per il traffico aereo
nella Sicilia orientale. E ognuno pone dei grandi rischi a chi ignora
gli avvisi di tenersi lontano dall'area sommitale.
Foto
del parossismo del 23 Maggio 2000:
La vista dal Monte Zoccolaro
Foto
di Giuseppe Scarpinati
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Le
foto mostrano l'evoluzione dell'episodio eruttivo del cratere
di Sud-est avvenuto la mattina del 23 Maggio 2000, tra le ore
05:10 e 05:25. Le immagini N°. 5-9 sono degli zoom sul cratere
in eruzione. Si nota un alone causato dalla intensa luminosità
delle fontane nelle prime quattro immagini.
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Aggiornamento del 4 Giugno 2000.
Gli ultimi due episodi eruttivi al cratere di Sud-est sono avvenuti
il giorno 1 Giugno, in tarda mattinata e di nuovo in tarda serata.
L'episodio N°. 59 era stato preceduto da un intervallo di quiete
al cratere di Sud-est di 4 giorni e mezzo, a parte la lenta riattivazione
della frattura sul versante settentrionale del suo cono nella serata
del 31 Maggio. Tale attività, ripetendo in tutti i dettagli
l'evoluzione dei precedenti parossismi, è continuata durante
la notte e nel mattino dell'1 Giugno, senza però evolversi
in maniera repentina come osservato durante le settimane precedenti.
L'attività effusiva si è svolta con notevoli fluttuazioni,
irritando non poche persone che si erano messe ad osservare l'evento,
annunciato dalla ominosa emissione di lava. In mattinata, all'emissione
di lava si è aggiunta la periodica espulsione di cenere dalla
bocca sommitale del cratere di Sud-est, anche se mancavano le esplosioni
stromboliane, che in altri parossismi avevano annunciato l'inizio
della fase culminante. Anzi alle ore 09:30 sembrava piuttosto che
l'attività stesse diminuendo. Alle ore 10:00 però è
iniziata, da un momento all'altro, un'attività fortemente esplosiva
dalla bocca sommitale del Sud-est, che ha subito portato alla caduta
di bombe e blocchi sui fianchi del cono e oltre. Poco dopo, il rifugio
Torre del Filosofo era sotto una pioggia di framment di roccia, alcuni
piuttosto leggeri perché molto porosi, ma c'erano tra loro
anche delle bombe dense, che scendevano molto velocemente, lasciando
poco tempo per essere viste in anticipo da chi si trovava in quel
luogo.
L'attività era accompagnata da un continuo rumore come un tuono
incessante, molto più forte di quello sentito da alcuni testimoni
nelle occasioni di altri parossismi da luoghi più vicini. Spinta
dal vento, la nube di gas e "tefra" (il termine scientifico
per tutti i tipi di roccia vulcanica frammentata, per essere distinti
da una coerente colata lavica) si muveva verso sud-sudest, passando
sopra una vasta area con paesi come Nicolosi, Pedara, Trecastagni,
Monterosso, ed altri, e raggiungendo perfino la città di Catania
dove si è avuta una pioggia di cenere e lapilli con dimensioni
di granelli di sabbia.
Dalla frattura settentrionale venivano emesse diverse colate laviche
che sono scese nella desertica Valle del Leone e la adiacente Valle
del Bove, raggiungendo una lunghezza finale di oltre 2 km.
Il parossismo è finito circa dopo mezz'ora, una durata simile
a quella degli episodi eruttivi precedenti.
Già in serata, il cratere di Sud-est si era ricaricato per
produrre l'episodio N°. 60, festeggiandolo come nessuno dei parossismi
precedenti. La fase premonitore di emissione di lava era molto più
breve. Da Acireale, Giuseppe Scarpinati (delegato italiano dell'organizzazione
francese "Association Volcanologique Européenne"
di Parigi) notava verso le 21:30 h una piccola colata lavica, alla
quale dava poca importanza, visto che una cosa simile si era vista
in molte altre occasioni senza finire, dopo poco tempo, in un parossismo.
Venti minuti dopo però era iniziata una debole attività
stromboliana dalla bocca sommitale del cono di Sud-est, ed il volume
di lava scorrendo dalla frattura settentrionale era aumentato. Alle
22:00 h circa il cratere entrò nella fase parossismale; pochi
minuti dopo chi osservava il vulcano da est aveva il raro privilegio
di vedere delle fontane di lava alte tra 1000 e 1200 m, insieme a
delle colate laviche che scendeva rapidamente verso la Valle del Bove.
Diversi testimoni oculari che avevano già visto molti dei parossismi
precedenti hanno sottolineato che non c'era mai stata una cosa simile
in tutta la serie di parossismi iniziata il 26 Gennaio 2000. Di nuovo
si è alzata una alta colonna di gas e di tefra, spostandosi
verso sud-ovest sotto il vento. Non si hanno al momento informazioni
sull'area colpita dalla pioggia di tefra, ma si può assumere
che sia stata la zona adiacente a Catania ad ovest, tra le cittadine
di Misterbianco e Adrano.
Le colate laviche sono rimaste attive anche dopo la fine delle fontane
di lava, avvenuta verso le 22:30 h, avanzando per alcune ore e raggiungendo
una lunghezza massima di circa 3 km. Dalle prime ore del 2 Giugno
il cratere di Sud-est è rimasto in uno stato di calma assoluta,
e l'unica attività ai crateri sommitali negli ultimi giorni
consiste di una copiosa emissione di gas dalla Bocca Nuova e dal cratere
di Nord-est.
Aggiornamento del 5 Giugno 2000.
Un nuovo episodio eruttivo si è svolto al cratere di Sud-est
verso le ore 07:00 del 5 Giugno 2000. Questo evento, il 61° della
serie di parossismi iniziata il 26 Gennaio 2000, era di breve durata
(poco più di 15 minuti) ma come i parossismi precedenti, anche
questo più recente era molto violento, con alte fontane di
lava e la produzione di una colonna eruttiva alta alcuni chilometri.
La nube di gas e tefra si è estesa verso nord-est, depositando
cenere e lapilli nella zona di Fiumefreddo. Questa nube è chiaramente
visibile in immagini di satellite; due ore dopo il parossismo si era
spostata in direzione della Calabria meridionale. Comunque all'altezza
della sommità dell'Etna il vento soffiava verso sud-ovest,
portando i frammenti più grossolani in quella direzione, ed
è possibile che i lapilli sono anche caduti nel settore sud-occidentale
della montagna, nell'area tra Adrano e Paternò.
Il parossismo N°. 61 è avvenuto dopo tre giorni e 9 ore
di quiete quasi assoluta; solo durante le ultime ore della notte era
apparsa la solita piccola colata lavica dalla frattura sul fianco
settentrionale del cono di Sud-est, segno premonitore del parossismo
imminente. Durante l'ora precedente all'inizio del parossismo la portata
della colata aumentava progressivamente, producendo una cospicua colonna
di gas bianco.
Aggiornamento del 6 Giugno 2000.
Una leggera "pioggia" di cenere è caduta su Catania
dopo l'episodio eruttivo al cratere di Sud-est la mattina del 5 Giugno.
Le aree più vicine al vulcano, sul versante sud-sudovest, hanno
sofferto una caduta più intensa di lapilli. In zona sommitale,
il "bombardamento" di scorie e bombe ha interessato soprattutto
il lato a sud-ovest del cratere di Sud-est, costringendo un gruppo
di spettatori a scendere in fretta dal Monte Frumento Supino, a una
distanza di circa 1.5 km dal cratere di Sud-est. Anche la zona intorno
al rifugio Torre del Filosofo ha ricevuto numerosi impatti di grossi
frammenti di lava.
Durante il parossismo del 5 Giugno, una piccola colata lavica è
scesa sul versante meridionale del cono di Sud-est, mentre una più
voluminosa emissione di lava dalla frattura eruttiva sul lato settentrionale
del cono ha portato alla formazione di diverse colate laviche che
si sono riversate nella Valle del Leone.
La sera del 5 Giugno, Giuseppe Scarpinati osservava da Acireale una
piccola colata di lava, poco alimentata, alla frattura sul lato settentrionale
del cono di Sud-est. Oltre a ciò, i crateri sommitali dell'Etna
hanno mostrato soltanto la solita attività di forte degassazione.
Aggiornamento dell'8 Giugno 2000.
Il cratere di Sud-est ha prodotto un altro parossismo - il 62°.
in quattro mesi e mezzo - durante il pomeriggio dell'8 Giugno. Questo
evento era preceduto da emissioni di cenere dalla bocca sommitale
del cono di Sud-est che hanno avuto inizio verso le ore 15:30. Nel
corso di 30 minuti questa attività andava gradualmente aumentando,
con esplosioni stromboliane, che intorno alle 16:00 si sono trasformate
in una continua fontana di lava. Si è formato una densa colonna
nera di gas e tefra, che sotto la spinta del vento si è piegata
verso nord-ovest, una direzione insolita. L'evento era perfettamente
visibile da Catania, nonostante uno strato di nuvole basse. La ricaduta
di grossi frammenti di lava sulle pareti nord e nord-est del cono
ha generato, nella fase iniziale del parossismo, delle piccole valanghe
piroclastiche. Una colata lavica ha traboccato l'orlo meridionale
del cratere, estendenosi alla base del cono e da lì verso sud-ovest,
coprendo lave di episodi eruttivi precedenti. E' probabile che altre
colate sono uscite dalla frattura eruttiva sul fianco settentrionale
del cono.
L'attività era intensa fino alle 16:20 e poi diminuiva molto
rapidamente, per esaurirsi con emissioni di cenere che si sono protratte
fino alle 16:35. Questo episodio eruttivo è stato preceduto
da 3 giorni e 9 ore di quiete al cratere di Sud-est, un intervallo
simile a quelli tra i precedenti parossismi.
Aggiornamento del 14 Giugno 2000.
Dopo 6 giorni di tregua, un nuovo episodio eruttivo ha avuto luogo
al cratere di sud est durante la tarda mattinata del 14 Giugno. Questo
episodio ha ripetuto in quasi tutti i dettagli l'evoluzione del parossismo
precedente. Durante la notte del 13-14 Giugno è iniziata la
caratteristica attività effusiva premonitore alla frattura
eruttiva sul versante nord del cono di sud est, che andava aumentando
col passare del tempo. Verso le ore 07:30, questa attività
era ben visibile da un treno passando sul basso versante orientale
del vulcano (osservazioni di Boris Behncke e Pierpaolo Guarnieri,
Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università di Catania).
Verso le 10:00 è iniziata una attività stromboliana,
inizialmente debole, che ha prodotto delle piccole emissioni di cenere
dalla bocca sommitale del cono di sud est. Durante le seguenti 60
minuti, questa attività si è gradualmente intensificata,
per culminare poco dopo le 11:00 con fontane di lava, una forte emissione
di tefra, ed emissione di colate laviche sia sul versante nord sia
quello sud del cono di sud est. Come nell'episodio eruttivo precedente,
lungo tutta la frattura eruttiva settentrionale sono uscite fontane
di lava, ed è da assumere che la produzione di lava sia stata
più voluminosa sul lato nord che sul lato sud. L'attività
parossismale è continuata fino alle 11:40 circa, per poi esaurirsi
rapidamente.
La nube di tefra è stata portata da venti forti verso nord
est, probabilmente nella direzione di Linguaglossa e Castiglione di
Sicilia. Durante gli episodi eruttivi precedenti quella zona era stata
colpita da cadute di tefra solo raramente. La zona più colpita
dalla "pioggia" di cenere e lapilli durante il parossismo
dell'8 Giugno era il versante nord nordovest, con la città
di Randazzo.
Informazioni,
foto e videoclip dell'attività attuale al cratere di Sud-est
sono disponibili su diversi altri siti web, elencati sotto.
Etna
in 2000 - un elenco di tutti i parossismi del cratere di Sud-est avvenuti
dal 26 Gennaio 2000, con molte foto (questo sito, in inglese)
Videoclip
molto spettacolari ripresi dal cameraman inglese David Bryant durante
il parossismo del 15 February 2000
"Italy's
Volcanoes" (in inglese, con un clip in più)
-
Stromboli On-line (in italiano)
Un'intervista
con Boris Behncke, fatta a fine Febbraio 2000 con la BBC
(in inglese) con un video
clip (RealPlayer)
Foto
dell'attività eruttiva, 15-23 Febbbraio 2000, di Tom Pfeiffer
(Università di Arhus, Danimarca)
Foto
di un episodio eruttivo avvenuto il 13 Febbraio 2000, sul sito dell'Associazione
Vulcanologica Europea, Parigi, Francia
(in francese)
Foto
del parossismo del 15 Febbraio 2000 del cratere di Sud-est di Thorsten
Boeckel, Germania
Foto
di Marco Fulle, 15-20 Febbraio 2000, a Stromboli On-line - come sempre
di altissima qualità
Le
pagine dell'Etna di Charles Rivière, con tante foto, videoclip
e molti aggiornamenti