Italy's Volcanoes: The Cradle of Volcanology

Monte Etna, Sicilia
Attività eruttiva in corso
4-14 Giugno 2000
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14 Giugno 2000: nuovo episodio eruttivo al cratere di
sud est, tefra verso nord est (vedi fondo pagina)

23 Maggio 2000

Questa spettacolare fotografia è stata scattata da Giuseppe Scarpinati durante la fase culminante del parossismo del 23 Maggio 2000 al cratere di Sud-est. Questo parossismo ebbe luogo poco prima dell'alba, perciò c'era già luce, e le foto venivano ben diverse da quelle scattate durante un'eruzione notturna, nelle quali si vedono solo sfumature di rosso, arancione, giallo e nero. Scarpinati osservò l'evento dal Monte Zoccolaro, un punto molto elevato sulla cresta meridionale della Valle del Bove, ubicato a circa 5 km dal cratere in eruzione. Nella foto si vedono il cono del cratere di Sud-est tutto coperto di materiale incandescente, e una potente fontana di lava che si alza 500 m sopra la cima del cono, mentre una fontana più piccola è visibile sul basso fiano settentrionale del cono (a destra). Si osserva inoltre un velo di frammenti di lava che cadono dalla colonna eruttiva

La telecamera dell'Etna telecamera appartiene al "Sistema Poseidon" e non c'è nessun tipo di collegamento tra esso e questo sito nonché il suo autore. Il sito del Poseidon è tutto in italiano e oltre alle immagini dell'Etna trasmesse in tempo reale offre dei rapporti settimanali sull'attività eruttiva dell'Etna e sulla sismicità in Sicilia. Tenete conto che tutte le informazioni che trovate nella pagina presente sono informali e preliminari, e rappresentano una prospettiva personale di ciò che sta succedendo sull'Etna.

AVVISO: E' MOLTO PERICOLOSO avvicinarsi ai crateri sommitali. Il cratere di Sud-est sta producendo degli episodi eruttivi violenti ogni qualche giorno, risultando nella caduta di tefra (frammenti di roccia vulcanica come cenere, lapilli, bombe e blocchi) anche a distanza di diversi km. Molti frammenti hanno diametri di decine di centimetri e possono causare ferite gravi. E' possibile l'emissione di colate laviche che possono avazare alcuni chilometri in poco tempo, anche sul lato meridionale del cratere di Sud-est. L'area del rifugio Torre del Filosofo, che è un posto familiare per molti visitatori dell'Etna, in questo periodo è tutt'altro che un posto sicuro. E' vietato salire oltre 2700 m sul lato meridionale, ed escursionisti si dovrebbero rivolgere alle guide alpine. Inoltre le condizioni meteorologiche in zona sommitale spesso sono instabili. C'è quasi sempre vento forte, sono possibili delle nevicate o piogge, e spesso la zona sommitale è coperta di nebbia, anche durante l'estate, e come risultato è facile perdere orientamento. Le guide alpine possono essere contattate alla Funivia dell'Etna (vicino al rifugio Sapienza) sul versante meridionale (Tel. 095-914141), e all'hotel "Le Betulle" sul Piano Provenzana sul versante settentrionale (Tel. 095-643430).


Introduzione. Finalmente posso offrire gli aggiornamenti sull'attività eruttiva attuale dell'Etna in italiano, come risultato di una crescente richiesta da parte di persone che trovano difficoltà con la lingua inglese. Per questo motivo questo sito è conosciuto molto meno in Italia che all'estero, un fatto paradossale visto che dà informazioni quasi esclusivamente sui vulcani italiani. Lo scopo di "Italy's Volcanoes: The Cradle of Volcanology" è certamente di diffondere le conoscenze dei fenomeni vulcanici italiani in tutto il mondo, perché esiste un interesse globale sull'argomento, e fino a poco fa le fonti su internet specializzate sui vulcani italiani sono state scarse.
Negli ultimi mesi, come verrà spiegato meglio nei paragrafi seguenti, l'Etna è stato uno dei vulcani più esplosivamente attivi del mondo, ed è da assumere che continuerà così per un periodo lungo. Nello stesso tempo sta aumentando il flusso di visitatori diretto verso questo vulcano, che probabilmente fornirà un nuovo record di visitatori nella storia del turismo etneo. Per questi motivi ritengo assolutamente necessario diffondere informazioni corrette e aggiornate al pubblico italiano, per contribuire alla prevenzione di incidenti causati dalla mancanza di conoscenza dei rischi e delle vie di evitarli.
Da ora in poi, gli aggiornamenti sull'attività eruttiva dell'Etna verranno effettuati simultaneamente in italiano e inglese. Purtroppo in questo momento non è possibile creare una versione italiana completa del sito "Italy's Volcanoes: The Cradle of Volcanology" - il sito con centinaia di pagine e migliaia di immagini viene gestito da una sola persona, me stesso. Spero in un secondo tempo di fare la traduzione della sezione dell'Etna, ma non credo di riuscirci prima della fine del 2000. Intanto, dato che il maggiore interesse è chiaramente rivolto all'attività attuale del grande vulcano siciliano, mi impegnerò di fornire le informazioni su eventi significanti in tempo quasi reale, normalmente entro 24 ore.
Contrariamente alla versione inglese, vedrete l'aggiornamento più recente in fondo di questa pagina; faccio così per permettere una visione più cronologica degli avvenimenti, e perché nel primo aggiornamento do un breve riassunto del quadro dell'attività recente per far intendere meglio ciò che sta succedendo in questi giorni sull'Etna.

Se avete domande o commenti riguardanti questa pagina, o se avete delle osservazioni dell'Etna da aggiungere, mandate una e-mail a: [email protected]

Boris Behncke, Dipartimento di Scienze Geologiche, Università di Catania

L'attività recente del'Etna. L'Etna è il più grande e il più attivo vulcano in Europa, nonché uno dei vulcani più attivi di tutto il mondo. L'attività eruttiva dell'Etna è quasi continua, nel senso che anche nei periodi quando i mass-media non portano notizie di questo vulcano, solitamente c'è qualche tipo di attività nell'area sommitale, anche se a periodi essa sia piuttosto modesta.
Dell'Etna si conoscono due tipi d'eruzione: 1) eruzioni sommitali,che avvengono un uno o più dei quattro crateri alla cima della montagna. Questi crateri sono la Voragine e la Bocca Nuova, tutti e due ubicati nel luogo dell'ex Cratere Centrale (spesso però si parla del "Cratere Centrale" quando si tratta di fatto della Voragine), il cratere di Nord-Est (nato nel 1911) e il cratere di Sud-Est (nato nel 1971); 2) eruzioni laterali, che avvengono da fratture o crateri nuovi che si aprono a quota più bassa sui versanti dell'Etna. Le eruzioni laterali sono quelle che rappresentano il rischio più grande per le zone coltivate o popolate intorno al vulcano, perché non solo la distanza tra le bocche eruttive e le aree vulnerabili è minore, ma anche perché al solito le eruzioni laterali sono più voluminose.
Dopo la più recente eruzione laterale, avvenuta nel 1991-1993, l'Etna rimase in uno stato di quiete per più di due anni. A fine Luglio 1995 iniziò una nuova attività eruttiva in due dei crateri sommitali, e da allora, la zona sommitale è stata luogo di un periodo eccezionale di eventi eruttivi che non ha paragone negli ultimi secoli. Man mano si sono riattivati tutti i crateri alla cima del vulcano, e tutti hanno prodotto, a volte alternando, a volte insieme, una serie infinita di "show" - da un'attività continua e modesta, detta persistente, con piccole esplosioni di frammenti di lava incandescente (attività stromboliana) e piccole colate laviche, ad eventi brevi ma molto violenti conosciuti come "episodi eruttivi". Quest'ultimo tipo di attività consiste di spettacolari fontane di lava, spesso accompagnate dall'emissione copiosa di lava, formando colate che possono raggiungere lunghezze di alcuni chilometri.
E' impossibile elencare tutti gli eventi degli ultimi 5 anni in questo contesto; soltanto nel 1999 ce ne erano tre di maggiori dimensioni. Dal 4 Febbraio fino ai primi di Novembre, una piccola frattura eruttiva alla base sud-orientale del cono di Sud-est emetteva una continua colata lavica che si riversava sulla parete occidentale della Valle del Bove, una immensa depressione sul versante orientale dell'Etna. Questa attività era molto calma, tanto da permettere ai turisti di avvicinarsi fino a pochi metri dalle bocche effusive, a vedere "nascere" quella colata che in tutto l'anno ha attratto circa un milione di curiosi. Nonostante ciò il volume di lava emessa in 9 mesi era notevole, circa 50 milioni di metri cubici - un volume straordinario per una eruzione sommitale etnea.
Il giorno 4 Settembre 1999, mentre la sudetta colata era ancora attiva, esplose la Voragine in un parossismo di notevoli dimensioni. Nella fase culminante, una maestuosa fontana di lava si alzò oltre 1500 m sopra la cima dell'Etna, essendo superato in altezza da una densa colonna nera di frammenti di lava, che venne spinta dal vento verso est. Una fitta pioggia di frammenti di scorie cadde su paesi e cittadine nel settore orientale del vulcano, creando un deposito di alcuni centimetri di spessore che si estese fino al mare Ionio, vicino alle città di Giarre e Riposto. Una vasta zona intorno ai crateri sommitali venne bombardata da frammenti di roccia di dimensioni ben più grandi - nei giorni dopo questo evento, chi visitava quell'area si trovava su un campo di battaglia. Fortunatamente nel momento dell'eruzione c'era quasi nessuno nella zona colpita da questo bombardamento, e chi c'era faceva in tempo a ritirarsi. L'eruzione del 4 Settembre non era la più grande eruzione sommitale conosciuta sull'Etna, ma era certamente una delle più violente.
Come conclusione dell'immenso "show" offerto dall'Etna nel 1999, la Bocca Nuova entrò in una fase di intensa attività eruttiva a fine Settembre. Questo cratere, che fino a pochi anni fa era stato un buco enorme con un diametro di 350 m e una profondità di quasi 200 m, venne riempito di lava in poche settimane, e nella serata del 17 Ottobre la lava traboccò sul versante occidentale. Nelle seguenti tre settimane, i ripetuti trabocchi di grandi volumi di lava generarono delle colate laviche che avanzarono fino a 5 km dal cratere, raggiungendo i boschi di Bronte, ad una altezza di 1750 m, ed interrompendo sia la pista che collegava le vie d'ascensione da nord e da sud nell'area sommitale, sia la strada della Forestale, a 1800 m sul versante occidentale.
Tra Novembre 1999 e Gennaio 2000, l'attività eruttiva rimase a livelli relativamente bassi. Il giorno 26 Gennaio 2000, il cratere di Sud-est, inattivo da molti mesi, tornò improvvisamente in eruzione con un episodio eruttivo caratterizzato da fontane di lava e l'emissione di una colata lavica. Questo era soltanto il primo di una serie di simili parossismi di cui niente di simile si era visto nel passato. Poco più di quattro mesi dopo l'inizio di questa attività episodica, il cratere di Sud-est è tuttora in attività, producendo episodi eruttivi ogni qualche giorno, e il giorno 1 Giugno ne ha fatto due, di cui l'ultimo, più violento di tutta la serie di parossismi, è stata la letterale celebrazione dell'episodio N°. 60.
Molto importanti le implicazioni di tale attività, che non mostra alcun segno di esaurimento, anche adesso all'inizio dell'alta stagione di turismo sull'Etna. Grazie ai ripetuti servizi televisivi che hanno portato le immagini suggestive dell'attività recente nelle case di milioni di persone in tutto il mondo, i turisti vengono più numerosi che mai. Contrariamente all'anno scorso, la situazione nell'area sommitale dell'Etna è molto pericolosa. Gli episodi eruttivi del cratere di Sud-est sono estremamente violenti, producendo delle fitte cadute di frammenti di roccia anche di dimensioni notevoli a distanze considerate sicure fino a poco tempo fa. Di conseguenza le escursioni guidate in questo periodo terminano a 2700 m di altezza, più di 600 m sotto la punta più alta del vulcano, deludendo non pochi di quelli che erano venuti per guardare dentro ai crateri sommitali dell'Etna.
E comunque da sottolineare che il divieto di accesso alle zone più elevate dell'Etna venga assolutamente rispettato; non solo gli episodi eruttivi del cratere di Sud-est sono molto violenti, ma spesso essi iniziano da un momento all'altro, senza quasi nessun segno premonitore. Spesso gli episodi vengono preceduti da una modesta attività effusiva (emissione di piccole colate di lava) che ha origine in una frattura sul fianco settentrionale del cono di Sud-est, ma questa attività non è visibile dal lato dal quale sale la maggior parte degli escursionisti. E' da considerarsi piuttosto miracoloso il fatto che in questi ultimi mesi non ci siano stati degli incidenti gravi; finora l'elenco d'incidenti si limita alla (temporanea) scomparsa di un turista tedesco durante un episodio eruttivo avvenuto il giorno 5 Maggio, e qualche leggera lesione avvenuta durante le "grandinate" di frammenti di scorie.
Ma il respiro focoso dell'Etna non interessa soltanto la parte alta della montagna. Ogni episodio eruttivo fa piovere lapilli e cenere sulle zone abitate intorno all'Etna, colpendo le aree sottovento. La zona più colpita è il settore orientale, stando sotto la direzione di vento predominante. Tutta la fascia di paesi tra Fornazzo e Monterosso è coperta di questa "neve nera" che non si scioglie, e a Maggio 2000 è stato dichiarato lo stato d'emergenza per otto comuni etnei. La cenere ha in diverse occasioni anche raggiunto la città di Catania, distante 25-30 km dal cratere di Sud-est.
Tra le faccende più serie associate a questa infinita serie di parossismi è quel quasi-incidente di un aereo di linea, che il giorno 26 Aprile, appena decollato dall'aeroporto Fontanarossa di Catania, si è trovato nella pioggia di lapilli che hanno graffiato e fratturato i vetri della cabina di pilotaggio. L'aereo fortunatamente è potuto ritornare a Fontanarossa, ma non si immaginano le conseguenze se l'impatto dei frammenti di roccia lavica avesse rotto uno dei vetri, o se la cenere, entrando nei motori dell'aereo, li avesse fermati.
L'Etna è conosciuto come un vulcano "buono", nel senso che non produce eruzioni violentemente esplosive come fa, per esempio, il molto più pericoloso, e molto più densamente popolato Vesuvio. L'attività caratteristica consiste di emissioni di colate di lava, che lasciano sempre il tempo alla gente di allontanarsi dalle zone minacciate. Ma l'attività sommitale dell'Etna è molto più esplosiva che quella laterale, e visto che in questi ultimi 5 anni l'attività è stata esclisivamente sommitale, l'Etna
è da considerare, in questo periodo, uno dei vulcani più esplosivamente attivi del mondo. Questo non solo concerne lo stesso fatto dell'esplosività dell'attività, ma anche la frequenza con la quale gli eventi esplosivi avvengono. L'intervallo medio tra due episodi eruttivi da fine Gennaio fino ad oggi è di due giorni - vuol dire, ogni due giorni l'Etna produce un'eruzione con carattere fortemente esplosivo, generando colonne di gas e frammenti di roccia alte diversi chilometri. Ognuno di questi episodi risulta nella caduta di lapilli in zone abitate. Ognuno di loro può essere una minaccia per il traffico aereo nella Sicilia orientale. E ognuno pone dei grandi rischi a chi ignora gli avvisi di tenersi lontano dall'area sommitale.

Foto del parossismo del 23 Maggio 2000:
La vista dal Monte Zoccolaro

Foto di Giuseppe Scarpinati

23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000
23 May 2000

Le foto mostrano l'evoluzione dell'episodio eruttivo del cratere di Sud-est avvenuto la mattina del 23 Maggio 2000, tra le ore 05:10 e 05:25. Le immagini N°. 5-9 sono degli zoom sul cratere in eruzione. Si nota un alone causato dalla intensa luminosità delle fontane nelle prime quattro immagini.

Aggiornamento del 4 Giugno 2000. Gli ultimi due episodi eruttivi al cratere di Sud-est sono avvenuti il giorno 1 Giugno, in tarda mattinata e di nuovo in tarda serata.
L'episodio N°. 59 era stato preceduto da un intervallo di quiete al cratere di Sud-est di 4 giorni e mezzo, a parte la lenta riattivazione della frattura sul versante settentrionale del suo cono nella serata del 31 Maggio. Tale attività, ripetendo in tutti i dettagli l'evoluzione dei precedenti parossismi, è continuata durante la notte e nel mattino dell'1 Giugno, senza però evolversi in maniera repentina come osservato durante le settimane precedenti. L'attività effusiva si è svolta con notevoli fluttuazioni, irritando non poche persone che si erano messe ad osservare l'evento, annunciato dalla ominosa emissione di lava. In mattinata, all'emissione di lava si è aggiunta la periodica espulsione di cenere dalla bocca sommitale del cratere di Sud-est, anche se mancavano le esplosioni stromboliane, che in altri parossismi avevano annunciato l'inizio della fase culminante. Anzi alle ore 09:30 sembrava piuttosto che l'attività stesse diminuendo. Alle ore 10:00 però è iniziata, da un momento all'altro, un'attività fortemente esplosiva dalla bocca sommitale del Sud-est, che ha subito portato alla caduta di bombe e blocchi sui fianchi del cono e oltre. Poco dopo, il rifugio Torre del Filosofo era sotto una pioggia di framment di roccia, alcuni piuttosto leggeri perché molto porosi, ma c'erano tra loro anche delle bombe dense, che scendevano molto velocemente, lasciando poco tempo per essere viste in anticipo da chi si trovava in quel luogo.
L'attività era accompagnata da un continuo rumore come un tuono incessante, molto più forte di quello sentito da alcuni testimoni nelle occasioni di altri parossismi da luoghi più vicini. Spinta dal vento, la nube di gas e "tefra" (il termine scientifico per tutti i tipi di roccia vulcanica frammentata, per essere distinti da una coerente colata lavica) si muveva verso sud-sudest, passando sopra una vasta area con paesi come Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Monterosso, ed altri, e raggiungendo perfino la città di Catania dove si è avuta una pioggia di cenere e lapilli con dimensioni di granelli di sabbia.
Dalla frattura settentrionale venivano emesse diverse colate laviche che sono scese nella desertica Valle del Leone e la adiacente Valle del Bove, raggiungendo una lunghezza finale di oltre 2 km.
Il parossismo è finito circa dopo mezz'ora, una durata simile a quella degli episodi eruttivi precedenti.
Già in serata, il cratere di Sud-est si era ricaricato per produrre l'episodio N°. 60, festeggiandolo come nessuno dei parossismi precedenti. La fase premonitore di emissione di lava era molto più breve. Da Acireale, Giuseppe Scarpinati (delegato italiano dell'organizzazione francese "Association Volcanologique Européenne" di Parigi) notava verso le 21:30 h una piccola colata lavica, alla quale dava poca importanza, visto che una cosa simile si era vista in molte altre occasioni senza finire, dopo poco tempo, in un parossismo. Venti minuti dopo però era iniziata una debole attività stromboliana dalla bocca sommitale del cono di Sud-est, ed il volume di lava scorrendo dalla frattura settentrionale era aumentato. Alle 22:00 h circa il cratere entrò nella fase parossismale; pochi minuti dopo chi osservava il vulcano da est aveva il raro privilegio di vedere delle fontane di lava alte tra 1000 e 1200 m, insieme a delle colate laviche che scendeva rapidamente verso la Valle del Bove. Diversi testimoni oculari che avevano già visto molti dei parossismi precedenti hanno sottolineato che non c'era mai stata una cosa simile in tutta la serie di parossismi iniziata il 26 Gennaio 2000. Di nuovo si è alzata una alta colonna di gas e di tefra, spostandosi verso sud-ovest sotto il vento. Non si hanno al momento informazioni sull'area colpita dalla pioggia di tefra, ma si può assumere che sia stata la zona adiacente a Catania ad ovest, tra le cittadine di Misterbianco e Adrano.
Le colate laviche sono rimaste attive anche dopo la fine delle fontane di lava, avvenuta verso le 22:30 h, avanzando per alcune ore e raggiungendo una lunghezza massima di circa 3 km. Dalle prime ore del 2 Giugno il cratere di Sud-est è rimasto in uno stato di calma assoluta, e l'unica attività ai crateri sommitali negli ultimi giorni consiste di una copiosa emissione di gas dalla Bocca Nuova e dal cratere di Nord-est.

Aggiornamento del 5 Giugno 2000. Un nuovo episodio eruttivo si è svolto al cratere di Sud-est verso le ore 07:00 del 5 Giugno 2000. Questo evento, il 61° della serie di parossismi iniziata il 26 Gennaio 2000, era di breve durata (poco più di 15 minuti) ma come i parossismi precedenti, anche questo più recente era molto violento, con alte fontane di lava e la produzione di una colonna eruttiva alta alcuni chilometri. La nube di gas e tefra si è estesa verso nord-est, depositando cenere e lapilli nella zona di Fiumefreddo. Questa nube è chiaramente visibile in immagini di satellite; due ore dopo il parossismo si era spostata in direzione della Calabria meridionale. Comunque all'altezza della sommità dell'Etna il vento soffiava verso sud-ovest, portando i frammenti più grossolani in quella direzione, ed è possibile che i lapilli sono anche caduti nel settore sud-occidentale della montagna, nell'area tra Adrano e Paternò.
Il parossismo N°. 61 è avvenuto dopo tre giorni e 9 ore di quiete quasi assoluta; solo durante le ultime ore della notte era apparsa la solita piccola colata lavica dalla frattura sul fianco settentrionale del cono di Sud-est, segno premonitore del parossismo imminente. Durante l'ora precedente all'inizio del parossismo la portata della colata aumentava progressivamente, producendo una cospicua colonna di gas bianco.

Aggiornamento del 6 Giugno 2000. Una leggera "pioggia" di cenere è caduta su Catania dopo l'episodio eruttivo al cratere di Sud-est la mattina del 5 Giugno. Le aree più vicine al vulcano, sul versante sud-sudovest, hanno sofferto una caduta più intensa di lapilli. In zona sommitale, il "bombardamento" di scorie e bombe ha interessato soprattutto il lato a sud-ovest del cratere di Sud-est, costringendo un gruppo di spettatori a scendere in fretta dal Monte Frumento Supino, a una distanza di circa 1.5 km dal cratere di Sud-est. Anche la zona intorno al rifugio Torre del Filosofo ha ricevuto numerosi impatti di grossi frammenti di lava.
Durante il parossismo del 5 Giugno, una piccola colata lavica è scesa sul versante meridionale del cono di Sud-est, mentre una più voluminosa emissione di lava dalla frattura eruttiva sul lato settentrionale del cono ha portato alla formazione di diverse colate laviche che si sono riversate nella Valle del Leone.
La sera del 5 Giugno, Giuseppe Scarpinati osservava da Acireale una piccola colata di lava, poco alimentata, alla frattura sul lato settentrionale del cono di Sud-est. Oltre a ciò, i crateri sommitali dell'Etna hanno mostrato soltanto la solita attività di forte degassazione.

Aggiornamento dell'8 Giugno 2000. Il cratere di Sud-est ha prodotto un altro parossismo - il 62°. in quattro mesi e mezzo - durante il pomeriggio dell'8 Giugno. Questo evento era preceduto da emissioni di cenere dalla bocca sommitale del cono di Sud-est che hanno avuto inizio verso le ore 15:30. Nel corso di 30 minuti questa attività andava gradualmente aumentando, con esplosioni stromboliane, che intorno alle 16:00 si sono trasformate in una continua fontana di lava. Si è formato una densa colonna nera di gas e tefra, che sotto la spinta del vento si è piegata verso nord-ovest, una direzione insolita. L'evento era perfettamente visibile da Catania, nonostante uno strato di nuvole basse. La ricaduta di grossi frammenti di lava sulle pareti nord e nord-est del cono ha generato, nella fase iniziale del parossismo, delle piccole valanghe piroclastiche. Una colata lavica ha traboccato l'orlo meridionale del cratere, estendenosi alla base del cono e da lì verso sud-ovest, coprendo lave di episodi eruttivi precedenti. E' probabile che altre colate sono uscite dalla frattura eruttiva sul fianco settentrionale del cono.
L'attività era intensa fino alle 16:20 e poi diminuiva molto rapidamente, per esaurirsi con emissioni di cenere che si sono protratte fino alle 16:35. Questo episodio eruttivo è stato preceduto da 3 giorni e 9 ore di quiete al cratere di Sud-est, un intervallo simile a quelli tra i precedenti parossismi.

Aggiornamento del 14 Giugno 2000. Dopo 6 giorni di tregua, un nuovo episodio eruttivo ha avuto luogo al cratere di sud est durante la tarda mattinata del 14 Giugno. Questo episodio ha ripetuto in quasi tutti i dettagli l'evoluzione del parossismo precedente. Durante la notte del 13-14 Giugno è iniziata la caratteristica attività effusiva premonitore alla frattura eruttiva sul versante nord del cono di sud est, che andava aumentando col passare del tempo. Verso le ore 07:30, questa attività era ben visibile da un treno passando sul basso versante orientale del vulcano (osservazioni di Boris Behncke e Pierpaolo Guarnieri, Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università di Catania).
Verso le 10:00 è iniziata una attività stromboliana, inizialmente debole, che ha prodotto delle piccole emissioni di cenere dalla bocca sommitale del cono di sud est. Durante le seguenti 60 minuti, questa attività si è gradualmente intensificata, per culminare poco dopo le 11:00 con fontane di lava, una forte emissione di tefra, ed emissione di colate laviche sia sul versante nord sia quello sud del cono di sud est. Come nell'episodio eruttivo precedente, lungo tutta la frattura eruttiva settentrionale sono uscite fontane di lava, ed è da assumere che la produzione di lava sia stata più voluminosa sul lato nord che sul lato sud. L'attività parossismale è continuata fino alle 11:40 circa, per poi esaurirsi rapidamente.
La nube di tefra è stata portata da venti forti verso nord est, probabilmente nella direzione di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia. Durante gli episodi eruttivi precedenti quella zona era stata colpita da cadute di tefra solo raramente. La zona più colpita dalla "pioggia" di cenere e lapilli durante il parossismo dell'8 Giugno era il versante nord nordovest, con la città di Randazzo.

Informazioni, foto e videoclip dell'attività attuale al cratere di Sud-est sono disponibili su diversi altri siti web, elencati sotto.

Etna in 2000 - un elenco di tutti i parossismi del cratere di Sud-est avvenuti dal 26 Gennaio 2000, con molte foto (questo sito, in inglese)

Videoclip molto spettacolari ripresi dal cameraman inglese David Bryant durante il parossismo del 15 February 2000
"Italy's Volcanoes" (in inglese, con un clip in più) -
Stromboli On-line (in italiano)

Un'intervista con Boris Behncke, fatta a fine Febbraio 2000 con la BBC (in inglese) con un video clip (RealPlayer)

Foto dell'attività eruttiva, 15-23 Febbbraio 2000, di Tom Pfeiffer (Università di Arhus, Danimarca)

Foto di un episodio eruttivo avvenuto il 13 Febbraio 2000, sul sito dell'Associazione Vulcanologica Europea, Parigi, Francia (in francese)

Foto del parossismo del 15 Febbraio 2000 del cratere di Sud-est di Thorsten Boeckel, Germania

Foto di Marco Fulle, 15-20 Febbraio 2000, a Stromboli On-line - come sempre di altissima qualità

Le pagine dell'Etna di Charles Rivière, con tante foto, videoclip e molti aggiornamenti



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Pagina creata il 4 June 2000, ultima modifica 14 Giugno 2000
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